Disintossicazione residenziale
La persona va incoraggiata a sottoporsi a una terapia residenziale, se le seguenti condizioni sono date (in caso contrario, si può consigliare un trattamento ambulatoriale):
- Rischi di sintomi d’astinenza severi e di complicanze, ad es.:
- attacchi epilettici o delirio nel corso di precedenti tentativi di disintossicazione
- considerevoli danni organici concomitanti (ad es. infezioni acute, diabete mellito con decorso ingravescente, broncopneumopatia cronica ostruttiva, insufficienza cardiaca, stato generale molto indebolito)
- considerevoli disturbi psichici concomitanti (ad es. demenza, depressioni, psicosi, suicidalità) (comorbilità)
- Condizioni quadro non adatte a un trattamento ambulatoriale, ad es.:
- mancanza di una rete sociale di sostegno
- stress o conflitti nell’ambiente sociale immediato oppure a casa
- mancanza o scarsa accessibilità ai servizi di terapia ambulatoriale nella regione
- Complicanze nel caso di precedenti terapie ambulatoriali di disintossicazione, con sintomi severi e sempre più gravi, intossicazioni acute, delirio incipiente
- Dipendenza a più sostanze psicotrope, controllo positivo ad altre sostanze, in part. sostanze illegali o benzodiazepine
- Gravidanza (astinenza di preferenza prima del terzo trimestre)
- Adolescenti e giovani adulte/i con sintomi di astinenza da alcol
- Se si pianifica una disintossicazione residenziale, vale la pena contattare al più presto un centro o un ambulatorio specializzato, che può offrire aiuto nella ricerca di un istituto adatto e nell’espletare le formalità di ricovero.
- La maggior parte dei reparti ospedalieri di medicina interna si limita a praticare terapie di disintossicazione fisica. L’assistenza medica costante permette di affrontare anche trattamenti molto complicati (ad es. in caso di delirio).
- Se la/il paziente prende per la prima volta in considerazione la possibilità di una disintossicazione, sovente è più facile motivarla/lo ad avviare una terapia in un quadro residenziale.
- Le unità speciali di cliniche psichiatriche e gli istituti di cura specializzati nelle dipendenze propongono terapie di disintossicazione qualificate, che possono durare dalle 4 alle 6 settimane. Le probabilità di successo di una disintossicazione qualificata sono nettamente maggiori rispetto a una disintossicazione esclusivamente fisica in reparti ospedalieri non specializzati.
- Le unità speciali destinate alle terapie di disintossicazione qualificata operano a stretto contatto con ambulatori, cliniche diurne, servizi di consulenza, centri di riabilitazione e altre strutture di tipo residenziale. Queste relazioni sono di cruciale importanza per pianificare una terapia adeguata e personalizzata al termine della disintossicazione.
- La disintossicazione qualificata:
- tratta la sindrome d’astinenza acuta;
- mira a ripristinare le facoltà neuropsicologiche e cognitive (intervento che dura sovente diverse settimane);
- aiuta la/il paziente a trovare una stabilità emotiva;
- affronta le malattie concomitanti, tenendo inoltre conto di eventuali situazioni di crisi psicosociale, assai comuni nei casi di dipendenza.
E dopo la disintossicazione fisica?
- Molte e molti pazienti sono fieri di essere riusciti a raggiungere questo importante obiettivo e, da un lato, occorre dar loro conferma di questo risultato. D’altro lato è importante, già prima di iniziare la disintossicazione, ricordare loro che, per consolidare questo primo successo, sarà necessario continuare con altri trattamenti (disassuefazione / terapia a lungo termine).
- Vale la pena prendere in considerazione la possibilità di proseguire la terapia presso un centro regionale specializzato e, eventualmente, di aderire a un gruppo di autoaiuto, poiché apprendere tecniche per affrontare la dipendenza (combattere il craving, individuare alternative per ridurre lo stress, essere in grado di riconoscere le situazioni di ricaduta, apprendere strategie diverse per risolvere i problemi ecc.) può essere di grande utilità nella vita quotidiana.
- Per il periodo che segue la disintossicazione fisica occorre vagliare le opzioni farmacologiche.