Benzodiazepine
Introduzione
- L’opinione in generale, e quella delle esperte e degli esperti in particolare, non è unanime per quanto riguarda il rischio di dipendenza che può comportare l’assunzione di benzodiazepine
- L’esperta/o di dipendenze con una formazione medica, che può prescrivere benzodiazepine direttamente, vede innanzitutto che questi farmaci hanno un’efficacia considerevole e, in caso di dosaggio normale, una tossicità molto limitata.
- Le benzodiazepine e i farmaci « non benzodiazepinici » [noti anche come « 3 Z » o « farmaci Z », ossia zolpidem (Stilnox®), zopiclone (Imovane®) e zaleplon (Sonata®, non più disponibile in Svizzera dal 2013)] sono in realtà ottimi medicamenti, sicuri e molto efficaci. Le benzodiazepine e i « farmaci Z » agiscono sugli stessi recettori. Il flumazenil (Anexate®) è loro antagonista.
- Se indicate (ad es. per i casi di ansia, panico, insonnia situazionale acuta, forte tensione o agitazione), possono essere somministrate senza problemi per un periodo fino a circa 2 settimane (secondo il Compendio svizzero dei medicamenti, per alcune sostanze questo periodo può andare fino a 8 settimane, ma non oltre).
- L’esperta/o di dipendenze con una formazione medica, che può prescrivere benzodiazepine direttamente, vede innanzitutto che questi farmaci hanno un’efficacia considerevole e, in caso di dosaggio normale, una tossicità molto limitata.
- L’esperta/o di dipendenze senza una formazione medica, dal canto suo, è sovente testimone delle ripercussioni negative che può comportare un’assunzione prolungata di benzodiazepine (di solito da parte di persone che non presentano disturbi per i quali la sostanza è indicata o che le consumano in dosi eccessive), quali indifferenza affettiva, sbalzi d’umore o problemi di memoria. Spesso, la situazione di queste persone non risponde completamente a tutti i criteri che definiscono una dipendenza. Tuttavia, è indiscusso che un’assunzione prolungata o ripetuta di benzodiazepine può portare a un’assuefazione e, se interrotta, può provocare sintomi di astinenza.
- Tre documenti di riferimento riassumono le attuali conoscenze sul fronte delle benzodiazepine:
- «Linee guida: l’impiego di benzodiazepine e medicamenti simili nella prassi», pubblicato nel 2014 dall’UFSP, dall’Associazione delle mediche e dei medici cantonali, dall’Associazione delle farmaciste e dei farmacisti cantonali e dalla Società svizzera di medicina delle dipendenze;
- il rapporto conclusivo di uno studio commissionato dall’UFSP e pubblicato nel 2019 («Auslegeordnung zum problematischen Gebrauch psychoaktiver Substanzen»); e
- una presa di posizione della Società svizzera di medicina delle dipendenze in merito alla prescrizione di benzodiazepine e di « farmaci Z » («Verschreibung und problematischer Gebrauch von Benzodiazepinen (BZD) und Z-Substanzen»).
- Quando si discute del consumo di benzodiazepine occorre distinguere tra diversi gruppi di pazienti, per i quali vanno adottate strategie terapeutiche diverse:
- La persona dipendente da benzodiazepine, soprattutto a dosi ridotte, raramente percepisce questa dipendenza; così come la sua medica o il suo medico, non presta sufficiente attenzione ai fattori di rischio. È pertanto necessario informare la/il paziente, spiegandole/gli come si sviluppa una dipendenza, che solitamente attraversa tre fasi.
- le persone dipendenti esclusivamente da benzodiazepine, che presentano di solito una dipendenza da dosi ridotte (equivalenti a meno di 20 mg di diazepam)
- le persone dipendenti alcol e da altre sostanze, che consumano benzodiazepine quando non trovano la sostanza primaria, oppure che le consumano parallelamente a questa, e che presentano sovente una dipendenza da dosi elevate (equivalenti a più di 20 mg di diazepam)
- Quando si discute del consumo di benzodiazepine occorre distinguere tra diversi gruppi di pazienti, per i quali vanno adottate strategie terapeutiche diverse:
- Rimandiamo anche a «Empfehlungen zum Umgang mit älteren Menschen mit einer Abhängigkeit», una guida per le/i mediche/ci che si occupano di pazienti anziane/i con una dipendenza da sostanze.
Passaggio da una benzodiazepina all’altra in caso di carenza di scorte
- Quando si passa da un preparato a base di benzodiazepine a un altro, è consigliabile prestare attenzione all’emivita (durata dell’azione, stabilità dei livelli ematici), alla velocità di rilascio (inizio dell’azione, potenziale di dipendenza) e alla forma galenica (compresse, gocce).
- Inoltre, se l’indicazione che figura nell’omologazione per l’immissione sul mercato è diversa, ci si può trovare in una situazione di terapia off-label.
- Esistono tabelle di conversione per calcolare la dose equivalente.
- Si noti che le dosi equivalenti sono indicative e possono differire nei singoli casi, con gli aggiustamenti che ciò comporta.
- Nel caso di dosi di conversione elevate, si possono eventualmente sovrapporre i due farmaci sull’arco di più giorni.