Classe di farmaci / Farmacodinamica
- La prima benzodiazepina sintetizzata, il cloridiazepossido, fu immessa sul mercato nel 1960 con il nome commerciale Librium®. Tutte le benzodiazepine sviluppate in seguito presentano una struttura molecolare simile (fusione di un anello benzenico e di un anello diazepinico). Anche se la struttura dei cosiddetti « farmaci Z » (ad es. zolpidem) differisce da quella delle benzodiazepine, il loro profilo farmacologico è simile, in quanto si legano agli stessi recettori.
- Le benzodiazepine hanno proprietà ansiolitiche, anticonvulsive (antiepilettiche), miorilassanti, sedative, ipnotiche e amnestiche (amnesia durante l’azione della sostanza).
- Le benzodiazepine agiscono come modulatori dei recettori GABA, di cui aumentano l’azione inibitoria sul sistema nervoso centrale. In altre parole: con le benzodiazepine occorre meno GABA (un neurotrasmettitore) per ottenere l’effetto di inibizione che questo ha sul sistema nervoso centrale.
- Le diverse benzodiazepine differiscono tra loro nella modalità con la quale si legano ai vari recettori GABA-α. Questo spiega perché alcune sono più adatte di altre per determinate indicazioni (ad es. azione ansiolitica, azione antiepilettica):
- a basse dosi nell’ippocampo e nell’amigdala influiscono sull’ansia e sull’agitazione;
- legandosi ai recettori GABA nella corteccia cerebrale provocano confusione e amnesia, e hanno azione sedativa e ipnotica;
- legandosi ai recettori GABA nella neocorteccia e nell’ippocampo hanno azione anticonvulsiva (antiepilettica).
- Si ritiene che l’effetto sul sistema di gratificazione (sistema di ricompensa) sia responsabile del potenziale di dipendenza somatica e psichica che si cela nelle benzodiazepine.
- Le differenze tra le varie benzodiazepine sono dovute alla loro diversa « propensione » ad agganciarsi alle diverse varianti dei recettori GABA-α.
- In tutto il mondo sono in commercio oltre 40 diverse benzodiazepine, in Svizzera una ventina circa; nell’elenco di medicamenti essenziali stabilito dall’Organizzazione mondiale della sanità figurano il midazolam (Dormicum®; utilizzato per l’induzione anestetica), il diazepam (Valium®) e il lorazepam (Temesta®).
- Le benzodiazepine comportano un rischio elevato di dipendenza, innanzitutto per l’influsso sul sistema dei recettori GABA, per la considerevole efficacia e per la rapidità dell’azione (a seconda della forma di somministrazione). Per tutte queste ragioni, la somministrazione non deve andare oltre le 2 – 4 settimane.
Farmacocinetica
- Le benzodiazepine si differenziano tra loro anche per quanto riguarda la farmacocinetica. Sul fronte della dipendenza, le benzodiazepine a rilascio rapido (Tmax breve) e che vengono metabolizzate rapidamente (T½ breve) sono più problematiche, poiché scatenano una piacevole sensazione di stordimento (ad es. il midazolam).
- Assorbimento e distribuzione:
- i valori plasmatici massimi sono raggiunti in 1 ora circa (v. Tmax nella tabella delle equivalenze)
- La metabolizzazione avviene:
- a diversi livelli (soprattutto CYP3A4, 3A5 e 2C19), per glucuronazione, con metaboliti in parte attivi, in parte inattivi [ad es. diazepam (Valium®) e altri], oppure
- in una volta, in sostanze glucuronate inattive [ad es. lorazepam (Temesta®)].
- Attenzione: diversi metaboliti sono anche disponibili in commercio come farmaci. Sia i metaboliti sia le sostanze originali possono essere rilevati nelle urine.
- I metaboliti sono responsabili dei tempi d’azione lunghi.
- L’emivita (T½) può essere molto diversa da una benzodiazepina all’altra:
- molto breve: meno di 3 ore:
- midazolam (Dormicum®)
- breve: meno di 12 ore:
- temazepam (Normison®), triazolam (Halcion®), oxazepam (Seresta®)
- media: 12-24 ore:
- lorazepam (Temesta®), flunitrazepam (Rohypnol®), alprazolam ad azione ritardata (Xanax retard®)
- lunga: più di 24 ore:
- diazepam (Valium®), clonazepam (Rivotril®)
- molto breve: meno di 3 ore: